giovedì 2 gennaio 2014

Un nuovo concetto di insegnante




C’è sempre più bisogno di una nuova figura di insegnante in grado si assumere e riassumere in se stesso nuovi ruoli e nuove competenze.

Attualmente vi è la mentalità di voler apprendere più cose ed il più rapidamente possibile e, ovviamente, tentare di seguire questa linea anche al di fuori della palestra.
Il compito dell’insegnante e della palestra, è quello di formare degli atleti non solo come studenti nell’arte marziale, ma anche come persone.

L’arte marziale non è solamente un movimento fisico o tecnico per raggiungere una cintura o un grado, deve essere vista come qualcosa in più; ovvero deve porre nuove sfide da superare e soprattutto far comprendere  e superare i propri limiti, che molte volte vengono autoimposti (consciamente o inconsciamente).

I metodi di apprendimento attuali sono molto vari, si pensi a tutte le fonti di informazione alle quali qualsiasi persona può attingere:

  • Internet
  • Televisione
  • Libri (cartacei o elettronici)
  • Ecc.

Per questi motivi è necessario che l’insegnante impari ad aprire la mente a nuove forme di pensiero, di ragionamento (anche critico), di informazione.
Deve, in sostanza, avere una capacità di aggiornamento e soprattutto di autoaggiornamento per dare sempre nuovi stimoli a se stesso ed ai propri allievi.
L’insegnante non dovrà più avere solamente delle abilità tecniche o fisiche, ma dovrà trasportare tutto il suo sapere nell’allievo non solamente facendo “vedere” ma sarà necessario che abbia:

  • Un codice di insegnamento
  • Un linguaggio adeguato
  • Una corretta gestione del singolo e del gruppo
  • Saper interagire non solamente con chi partecipa alle lezioni ma anche con parenti, amici e possibili nuovi allievi
  • Ecc.

In altre parole, mentre una volta l’allievo veniva in palestra per l’arte marziale e per il maestro e perciò tutto ruotava su questa figura; in questi anni l’attenzione del maestro deve essere spostata da se stessi a quelli a cui si insegna.
E’ bene ricordare che senza gli allievi non vi sarebbe ne la palestra ne la continua evoluzione dell’arte marziale.
Ogni volta che l’insegnante entra in palestra, non andrà solo per insegnare ma deve ricordare che anche lui, in prima persona, apprenderà sempre qualche cosa.
Il principio fondamentale viene dettato direttamente dall’allievo stesso:
Se non si è motivati…
Se il metodo di insegnamento non genera piacere…
Non ci sarà apprendimento!

Per fare la differenza si deve capire che, come detto all’inizio:
C’è sempre più bisogno di una nuova figura di insegnante in grado si assumere e riassumere in se stesso nuovi ruoli e nuove competenze.

Chi entra in palestra, entra per il gruppo, per l’arte marziale, per l’insegnante o per qualsiasi altro motivo; per questo essere dalla parte di chi deve dirigere una classe diventa una responsabilità e per questo ha l’obbligo di diventare prima di tutto un comunicatore.

Quando si insegna vi sono diverse figure che interagiscono nel maestro:
  • Il tecnico
  • Il preparatore fisico
  • Il motivatore
  • Il confessore
  • L’amico
  • Ecc.
Più imparerà a comunicare, in modo semplice, più faciliterà quello che è il processo di apprendimento e di avvicinamento all’arte marziale, da questo deve anche di vedere il feedback che gli ritorna consciamente o inconsciamente dai suoi allievi.

Altro ruolo determinante, quindi, è quello di rivolgere la propria attenzione all’analisi dei bisogni degli allievi, in base al programma teorico e tecnico che si sta seguendo e all’atteggiamento psicologico da cui deriva la relazione che si instaura con e nella classe.

Come ripetuto precedentemente, si deve comprendere quanto sia importante che l’atmosfera della classe, oltre all’aspetto puramente tecnico e fisico proprio dell’arte marziale, debba avere come fondamento:
  • Distensione
  • Motivazione
  • Amicizia
  • Ecc.

Ma alla fine dei giochi: “chi è l’insegnante?
Questa domanda può avere una moltitudine di risposte, proviamo ad indicarne qualcuna; l’insegnante è colui che:
  • Studia continuamente il progetto tecnico per continuare ad essere aggiornato.
  • Analizza:
    • Il bisogno dell’allievo
    • Il bisogno del gruppo
    • Il bisogno del pubblico
    • Ecc
  • Verifica i percorsi da attuare per rendere più comprensibile il progetto tecnico dell’arte marziale,
  • Pianifica l’organizzazione a: lungo, medio e breve termine; perciò gestisce tempi, modi, scopi e appuntamenti del percorso formativo.
  • E’ il punto di riferimento per le informazioni necessarie a procedere nella lezione o nelle attività formative.
  • Tiene monitorato, verificando e valutando, il percorso tecnico.
  • Agisce per mantenere sempre alta la motivazione.
  • Corregge eventuali errori.

Essere insegnante è una strada difficile perché bisogna mettersi sempre in gioco, restare informati, togliere l’attenzione da se stessi per donarla ai propri allievi.
Questo viene appagato nel tempo quando il bambino, l’adulto o il genitore ti ringrazia per quello che stai facendo per lui.
E comunque e sempre… mai abbattersi e vivere ogni giorno al meglio e con entusiasmo!

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